top of page
Immagine del redattoreAlfred Nastro

I 10 luoghi da non perdere nel Cilento

Secondo il Touring Club 2020

1. ACCIAROLI, PIOPPI E POLLICA

Acciaroli è un borgo sul mare di interesse turistico, appartenente al Comune di Pollica e ricordato per i numerosi soggiorni di Ernest Hemingway. Affacciata sul mare sorge la chiesa dell'Annunziata, sorta nel 1187, mentre nei pressi si trovano i resti di un'antica torre di difesa angioina, con la base quadrata. Il paese di Pollica, sede municipale, sorge in un luogo molto panoramico: notevoli qui il Castello medievale del 1290 e la cappella di S. Pietro del 1524. Poco fuori il paese sorge il convento di Maria SS. delle Grazie, dei frati minori, del 1611. Per diversi anni il Comune ha avuto da Tci e Legambiente le 5 vele per il mare pulito, ma in realtà tutto questo territorio può vantare un grande rispetto per l'ambiente poiché raggiunge il 76 % di raccolta differenziata e azzera i consumi energetici degli edifici pubblici a impatto zero. Imponenti per esempio gli impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica (di circa 70 Kwh); inoltre è stato attivato un progetto sperimentale per produrre energia elettrica dal moto ondoso ed è stato recuperato un antico mulino ad acqua per la produzione di energia idroelettrica. Pure ristrutturato il Museo del Mare nella frazione Pioppi e realizzato un Centro velico dedicato ai diversamente abili.


2. VELIA/ELEA

Velia/Elea è un importante sito archeologico del Cilento, fondato verso il 540 a.C. da coloni focei. Al tempo dei Greci era denominata Elea, mentre i Romani la ribattezzarono Velia come scrisse Plinio nella Naturalis Historia. La città, già colonia di Marsiglia, rimase tenace custode dell'ellenismo, continuando a usare la lingua greca anche nell'età imperiale; fu celebre anche per la scuola filosofica eleatica. Oggi della città antica si osservano gli scavi iniziati da Amedeo Maiuri nel 1921 e continuati poi negli anni Cinquanta e Sessanta. Si possono osservare, tra l'altro, i resti delle porte della città (Porta Rosa e Porta Marina), di un edificio termale, dell'acropoli, dell'agorà e del santuario di Poseidon Asphaleios.


3. GROTTE DI PERTOSA-AULETTA

Le Grotte di Pertosa-Auletta sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare su un fiume sotterraneo, addentrandosi verso il cuore della montagna. Il fiume Negro nasce in profondità e vi offre un affascinante e inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea. Le grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso ricco di concrezioni, dove stalattiti e stalagmiti decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse, suscitando stupore ed emozione.

La visita guidata prevede un viaggio di oltre un chilometro, con 400 metri da percorrere in barca navigando sul fiume sotterraneo, per giungere alla cascata interna e visitare la Sala del Paradiso, per poi continuare sul ramo settentrionale scoprendo la maestosità della Grande Sala, le particolarità della Sala delle Spugne e il fascino del Braccio delle Meraviglie.

4. CERTOSA DI S. LORENZO DI PADULA

La certosa di S. Lorenzo, anche conosciuta come certosa di Padula, è di certo uno dei posti più belli della provincia di Salerno. Lo stile architettonico è quasi prevalentemente barocco, infatti sono davvero poche le tracce trecentesche superstiti. Il complesso conta circa 350 stanze e occupa una superficie di 51.500 metri quadrati di cui 15.000 impegnati solo dal chiostro, tra i più grandi del mondo. La Certosa di San Lorenzo, infatti, grazie alla sua vasta estensione è seconda solo alla Certosa di Grenoble in Francia.

La nascita di Padula risale al IX-X secolo quando, cessate le incursioni saracene, la popolazione che si era rifugiata nelle alture preferì insediarsi sulla collina, in prossimità della via consolare, dove ancora sorge il centro abitato; alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani. Il chiostro, costruito a partire dal 1583, si sviluppa su due livelli: in basso, il portico con le celle dei padri; in alto, la galleria finestrata utilizzata per la passeggiata settimanale. Durante questa “uscita” la clausura veniva interrotta e i padri potevano comunicare e pregare insieme. Nel 1998 la certosa è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e nel 2002 è stata inserita dalla Regione Campania nel novero dei Grandi Attrattori Culturali. 

5. GROTTE DI CASTELCIVITA

Le Grotte di Castelcivita, conosciute anche come le Grotte di Spartaco, si estendono per svariati chilometri nel massiccio dei Monti Alburni, nei comuni di Castelcivita e Controne, ma solo 1700 metri sono accessibili ai visitatori. Si tratta di un complesso di cavità carsiche particolarmente ricche di stalattiti e stalagmiti dalle mille forme; con un totale di circa 4800 m di lunghezza, rappresentano oggi uno dei complessi speleologici più vasti dell’Italia meridionale. 

Il 18 settembre 2011 il Touring Club Italiano ha posto una nuova targa in ricordo di Luigi Vittorio Bertarelli nella Grotta a lui stesso intitolata: le grotte, infatti, furono scoperte dal fondatore del Touring Club Italiano.

6. TEGGIANO

Teggiano è una delle poche cittadine della provincia di Salerno che ha mantenuto ancora oggi intatto il suo aspetto di roccaforte, grazie all’intervento del Principe di Salerno, Antonello Sanseverino, che fece costruire il castello. L’attrattiva principale della città è infatti rappresentata dalle alte mura medievali, che permisero alla città di difendersi dagli attacchi del Re di Napoli, Ferdinando d’Aragona e dal complesso architettoni


co su cui si fonda l’intero borgo, dalle fattezze medievali e rinascimentali capaci ancora oggi di attrarre migliaia di turisti ogni anno.

Sebbene sia un piccolo borgo, Teggiano ha numerose attrazioni. Tra i tanti edifici religiosi, meritano di essere ricordati il convento di S. Francesco del XIV sec. e il Museo diocesano S. Pietro del XII secolo. Da visitare il Museo delle Erbe, sito nel centro della città e suddiviso in differenti sezioni: medicina naturale, micologia, erbario naturale, etnobotanica; e il Museo degli usi e delle tradizioni del Vallo di Diano, costituito da diversi tipi di reperti che vanno dal telaio indispensabile per creare la tela, agli aratri per i buoi e agli strumenti la lavorazione del legno.

7. MONTE CERVATI

Non può mancare la salita a questa montagna: il monte Cervati (nel territorio comunale di Sanza) è il più alto della Campania con i suoi 1899 metri. La natura geologica del massiccio mostra la morfologia caratteristica di un ambiente carsico, con inghiottitoi, sorgenti freschissime e corsi d'acqua temporanei. Il massiccio mostra le sue pareti a strapiombo, incise da profondi canaloni e numerosi torrioni e guglie, spettacolari


e caratteristiche, proprio dal versante di Piaggine, con ai piedi i boschi misti e le faggete che si aprono di tanto in tanto in radure ricche di vegetazione e verdissime (o bianchissime in inverno). Dalla vetta si possono osservare il Vallo di Diano e il massiccio del monte Motola (1700 m), oppure il Monte Sacro e il mare. Sulla cima del Cervati vi sono una cappella e una grotta dedicate alla Madonna della Neve.


8. CAPO PALINURO

Capo Palinuro è una di quelle località che da sempre hanno affascinato i viaggiatori di ogni epoca, al punto che lo stesso Virgilio le ha riservato una citazione nell'Eneide. Il mare è cristallino. Le spiagge ampie e sabbiose si alternano a tratti rocciosi accessibili solo via mare che nascondono veri gioielli naturali quali la spiaggia del Buon dormire oppure suggestive grotte. Merita almeno una visita la spiaggia dell'Arco Naturale e la vicina spiaggia del Mingardo dove è possibile prendere a noleggio i pedalò per andare alla scoperta di posti altrimenti inaccessibili. Questo incantevole paesaggio è stato più volte scelto come location di famosi film e non mancano i ristoranti tipici dove gustare la tipica cucina cilentana e ottimi piatti a base di pesce fresco. Per poter visitare le principali grotte della zona – la più famosa è la Grotta Azzurra, ma sono da visitare anche la Grotta del Sangue e quella dei Monaci – si possono effettuare dei tour in barca rivolgendosi agli operatori locali; presso il porto è possibile visionare gli orari di partenza, la durata delle escursioni e i relativi costi.

9. MARINA DI CAMEROTA

Marina di Camerota, incastonata tra promontori rocciosi a strapiombo sul mare, ai piedi di colline disseminate da antiche torri difensive e da estesi uliveti secolari, è la frazione più popolosa del Comune di Camerota. Marina è una delle mete del Cilento più frequentate, preferita dal turismo balneare per la bellezza delle spiagge (certificate con le cinque vele di Legambiente e Touring nel 2001 e 2015) e per il mare cristallino.

La costa è frastagliata, ricca di grotte naturali scavate nella roccia a pelo d'acqua, e qua e là si aprono spiaggette sabbiose che sembrano arrivare dritte dai tropici; le spiagge più ampie ed attrezzate invece sono proprio in centro paese. Le spiagge di Marina sono numerose (alcune sono state location di film come Gli argonuati 2 e del recente Wonder woman): la spiaggia di S. Domenico, si trova tra il centro storico e il porto, con sabbia bianca e finissima, è lambita dalle acque turchesi di un mare limpidissimo, sulla quale si alternano tratti liberi e stabilimenti balneari; la spiaggia Lentiscelle si trova al confine meridionale del paese: alterna tratti organizzati a spiaggia libera, la maggior parte, su un arenile di sabbia dorata mista a ghiaia; la spiaggia Calanca dista pochi minuti a piedi dal centro del paese e vi si accede attraverso una scalinata a gradoni che termina sull'unico tratto di spiaggia libera: al largo si staglia l'isola delle Sirene, sorvegliata dalla torre Calanca.





3 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

コメント


bottom of page